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AD ARRIGO CIPRIANI IL 52° PREMIO BASILICA PALLADIANA

Arrigo Cipriani ha ricevuto a Sandrigo (Vicenza) il 52° premio “Basilica Palladiana”. Un riconoscimento, si legge nella motivazione, conferito con “la stima e la riconoscenza della gente veneta per la risoluta, semplice e raffinata originalità”. Nel corso della serata organizzata in suo onore nella cinquecentesca Villa Sesso Schiavo, il patron dell’Harry’s Bar di Venezia si è raccontato in un faccia a faccia con il giornalista Antonio Di Lorenzo nel corso del quale ha ripercorso alcune delle tappe della sua lunga vita.
“Sono l’unica persona che porta il nome di un bar” ha scherzato Cipriani ricordando l’origine del locale fondato dal padre Giuseppe nel 1931, due anni prima della sua nascita. Da allora l’Harry’s Bar è stato un punto di riferimento a Venezia accogliendo come clienti abituali personaggi quali Ernest Hemingway, Arturo Toscanini, Truman Capote, Charlie Chaplin, Peggy Guggenheim, Orson Welles e più recentemente Woody Allen. Per ciascuno Cipriani ha riportato un aneddoto o un ricordo: da una memorabile sbornia del padre Giuseppe con Hemingway ad un conto non pagato da Orson Welles che Arrigo, allora giovanotto, rincorse fino al binario della stazione. Non sono mancate le stoccate agli chef e alla cucina spettacolo che “rovina la vera cucina italiana, quella delle trattorie”. Uno stile che ancora oggi – assicura – si può ritrovare all’Harry’s Bar dove ogni venerdì si prepara il Bacalà alla Vicentina accanto ai grandi classici nati proprio nel locale veneziano, come il Carpaccio e il cocktail Bellini.
Nel 1985 Cipriani ha aperto un secondo ristorante a New York e oggi il gruppo amministrato dal figlio Giuseppe conta 25 ristoranti in tutto il mondo e un’azienda alimentare che produce pasta, sughi, olio d’oliva e bevande.
Il Premio Basilica Palladiana, ideato nel 1962 da Michele Benettazzo per onorare persone, enti ed istituzioni venete della cultura e dello spettacolo, è promosso da Pro Loco Sandrigo in collaborazione con l’Unione Nazionale delle Pro Loco. Tra i premiati delle passate edizioni Luigi Meneghello, Ermanno Olmi, Mario Rigoni Stern, Giorgio Gaber, Marco Paolini e il disegnatore Altan. Lo scorso anno fu assegnato al veneziano Mago Silvan.

 

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La scrittura è una malattia, che cura da vent’anni con tutto il giornalismo possibile: ha lavorato per due quotidiani, una televisione e mezza dozzina di riviste, guidato da direttore responsabile magazine e siti internet. Autore di un libro storico sul secondo dopoguerra e di un romanzo di narrativa, ama firmare reportage di viaggio ed è membro del Gruppo italiano stampa turistica. Si emoziona per un calice di Prosecco o per una alchimia di gusti nel piatto. Runner per passione, ha vissuto più maratone di quanto potesse sognare ma trova quiete solo correndo tra i monti e nelle note della moonlight sonata di Beethoven. Vive con Ketra, tre gatti e un cane zoppo. È il direttore di Storie di Eccellenza.

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