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Sovraindebitamento: cos’è e come funziona

Il sovraindebitamento è la procedura che permette ai soggetti insolventi di potersi sdebitare attraverso la creazione di un piano di rientro.

A godere di questo particolare processo sono i grandi debitori che stanno attraversando una grave crisi finanziaria e che non hanno nessun altro modo per poter sanare, anche in parte, i propri debiti.

L’obiettivo della procedura di sovraindebitamento è quello, appunto, di permettere ai debitori di sdebitarsi e ai creditori di recuperare quanto dovuto dal soggetto insolvente.

In questo articolo, vedremo come si applica la procedura di sovraindebitamento e quali sono i soggetti che, secondo la legge italiana, possono beneficiarne.

Come funziona la procedura di sovraindebitamento

La procedura di sovraindebitamento, come anticipato nel paragrafo precedente, consiste nella possibilità di poter estinguere i propri debiti attraverso un piano di rientro.

Un processo senza dubbio complesso per cui è consigliabile richiedere la consulenza di un professionista esperto visitando, ad esempio, il sito https://specialistadebiti.it/.

Ma quali sono le fasi che caratterizzano una procedura di sovraindebitamento?

Innanzitutto, si deve presentare l’apposita domanda all’organizzazione che si occupa di valutare tutte le richieste, ovvero l’OCC (Organo per la composizione della crisi da sovraindebitamento).

Se l’OCC ritiene che ci siano i presupposti per la procedura di sovraindebitamento, viene nominato un professionista (chiamato anche gestore della crisi) con il compito di studiare la strategia di ripianamento dei debiti che verrà in un secondo momento, vagliata dal Tribunale del luogo di residenza del soggetto insolvente.

Il piano di rientro deve contenere, al suo interno, tutti gli importi e le tempistiche entro cui verrà saldata una parte o la totalità del debito.

Lo step successivo è la presentazione della proposta ai soggetti creditori che, se la riterranno soddisfacente, possono decidere di accettarla.

Per quanto riguarda quest’ultimo passaggio, sono quattro i modi in cui può essere gestita la crisi da sovraindebitamento:

  • ristrutturazione dei debiti del consumatore, solo nel caso in cui i debiti siano stati contratti per motivi personali e professionali;
  • liquidazione controllata del sovraindebitato, attraverso la vendita dei beni (alcuni o tutti a seconda dei casi) appartenenti al patrimonio del debitore a patto che si tratti di soggetti non fallibili;
  • concordato minore, che riguarda professionisti, piccole imprese, aziende agricole e start-up;
  • esdebitazione del debitore totalmente incapiente, in questo caso il soggetto sovraindebitato non è in grado di risanare in alcun modo i propri creditori. Questa procedura rimane aperta per una finestra di tempo di 4 anni, nei quali vengono monitorati tutti i movimenti finanziari del soggetto.

Chi può fare domanda per la procedura di sovraindebitamento

Quali sono i soggetti che per legge possono richiedere la procedura di sovraindebitamento?

Possono fare domanda tutti quei soggetti non fallibili che, a causa di una difficile situazione finanziaria, non sono in grado di far fronte ai propri debitori.

Tra questi rientrano, ad esempio, i piccoli imprenditori o gli imprenditori sotto soglia, ma anche i privati cittadini senza partita Iva con debiti non collegati alla propria attività professionale.

La procedura di sovraindebitamento non può essere applicata in alcuni casi specifici, tra cui ad esempio la corresponsione degli alimenti, il risarcimento extracontrattuale e gli obblighi di mantenimento.

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