Nel corso della cena “Dieci chef, dieci vini, dieci anni” del 7 novembre al Bhr Hotel, finalizzata alla raccolta di fondi per il centro Atlantis, sono stati annunciati alla stampa i vincitori di questa edizione del Radicchio d’Oro. Per l’enogastronomia hanno vinto Pier Bergonzi e Famiglia Alajmo.
Pier Bergonzi, 55 anni, varesino di Tradate, è vicedirettore della Gazzetta dello Sport. Ha realizzato numerose pubblicazioni sul ciclismo e sullo sport in generale, tra cui “Pantani. Un eroe tragico”, scritto nel 2005 con Davide Cassani e Ivan Zazzaroni. Dal libro è stata tratta la fiction “Il Pirata-Marco Pantani”, prodotta e trasmessa dalla Rai. Nel 2010 è uscito il suo primo romanzo, “L’ultimo gregario”, dedicato a fausto Coppi. Negli ultimi anni, Bergonzi ha curato i libri con cui la Gazzetta dello Sport ha festeggiato il Centenario del Giro d’Italia (2009) e la centesima edizione (2017) della corsa rosa. Ha partecipato più volte alla Maratona di New York e, in bicicletta, alla Maratona delle Dolomiti. Sommelier per passione e membro della giuria del biwa, ha lanciato con il collega Daniele Miccione la pagina Gazza Golosa, che ogni venerdì si occupa di cibo e vino sulla Rosea. Ogni settimana Pier e i suoi collaboratori selezionano il meglio dell’enogastronomia e pubblicano un prodotto da chef ed un vino scelto da Luca Gardini.
Non solo Calandre e stelle, gli Alajmo sono il secondo gruppo della ristorazione italiana. In pochi anni la società di famiglia è passata da 5 a 15 milioni di euro di fatturato. Da 80 a 207 dipendenti con dieci unità operative in continua espansione. Da alcuni anni il marchio Alajmo è presente a Venezia, con il Caffè Quadri. A Parigi Giovanni, figlio di Raffaele, dirige il Caffè Stern. Altri sbarchi in agenda: a Marrakech, in Marocco; in Sud Africa e in Corso Como, a Milano, posto che l’avventura di Amo, entro il Fondaco dei tedeschi, a pochi passi dal ponte di Rialto, è un’altra delle tante scommesse vinte dalla Alajmo spa, giunta oramai alla quarta generazione, guidata dalla visione strategica dell’ammiraglio Raffaele e dalle gustose invenzioni per il palato, e tutti i sensi, di Massimiliano, Maestro di Sala Fuochi.