In un sistema previdenziale in continuo divenire, come quello italiano, il 2022 appare come un anno di transizione, con una serie di novità apportate dalla legge di Bilancio. Detto definitivamente addio a quota 100, il nuovo anno porta con sé il prender corpo della riforma delle pensioni targata Draghi.
È infatti attivo il nuovo canale di pensionamento, quota 102, previsto dalla legge di Bilancio per sostituire quota 100. Si introduce così la possibilità di accedere al trattamento pensionistico anticipato a favore degli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’INPS, nonché alla gestione separata che maturino nel corso dell’anno 2022 i requisiti di età anagrafica pari a 64 anni e di anzianità contributiva pari a 38 anni. Il meccanismo di funzionamento è uguale a quello che era previsto per quota 100, con la previsione della finestra mobile trimestrale per i dipendenti privati e gli autonomi e semestrale per i dipendenti pubblici (per cui si prevede anche un obbligo di preavviso semestrale).
Quello delle pensioni, però, è sempre un dibattito acceso in Italia, un tema controverso che genera incertezza nei cittadini che, al di là delle riforme e dei provvedimenti governativi, cercano sempre e comunque di adottare soluzioni alla portata della vita quotidiana, del proprio lavoro e in vista del futuro, soprattutto in un periodo così difficile come quello che viviamo, fortemente e negativamente segnato dalla pandemia.
Si parla molto spesso di fondi pensione, infatti, o di strumenti di previdenza integrativa ai quali molti lavoratori, giovani e non, fanno ricorso per poter far fruttare il proprio capitale. Dall’esperienza storica, consolidata soprattutto in questi anni di emergenza sanitaria, in cui i canali di informazione devono essere costantemente pesati e calibrati perché rischiano di trasmettere messaggi errati, è giusto e importante ci sia anche una buona conoscenza critica per i cittadini, circa gli strumenti che hanno o potrebbero avere a disposizione.
A tal proposito, Moneyfarm è una società di consulenza finanziaria d’eccellenza, in Italia, e permette a chiunque la scelga di sperimentare e maturare moltissime informazioni su quello che è il tema dell’educazione finanziaria. Spetta quindi ai lavoratori di oggi comprendere quelle che sono le proprie esigenze e cercare di adottare la soluzione più adatta per non incastrarsi in situazioni che rischierebbero di congelare il proprio capitale e di peggiorare quella che è la loro condizione pre e post pensione.
Proprio per questo, è importante sottolineare quanto il fondo pensione proposto proprio da Moneyfarm sia una soluzione importantissima per chi è prossimo alla pensione. Una scelta che vincola per troppi anni, infatti, non è certo alla portata delle frange più giovani della popolazione, che rischierebbe di restare intrappolata anche 40-50 anni ad un tipo di modello. Inoltre, per un investimento pluriennale conta il vantaggio fiscale su base annua, che per un giovane è intorno allo 0,50%, e quindi sarebbe totalmente divorato dai costi espliciti della previdenza integrativa.
Per chi è prossimo alla pensione, invece, al momento della stessa, si ottiene una rendita mensile, ovviamente in base a quanto si è versato negli anni e agli interessi maturati. Se però, a scadenza, il 70% del montante contributivo convertito in rendita non supera la metà dell’assegno sociale stabilito dall’Inps, è possibile riscuotere l’intera somma. Ecco perché, paradossalmente, il fondo pensione sarebbe più adatto a persone avanti negli anni, per godere della deducibilità fiscale e infine incassare tutto il capitale.