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Dopo 2500 chilometri e 6 mesi il progetto Woodvivors conclude il suo viaggio a passo di mulo lungo il Sentiero Italia CAI

Dopo 2500 chilometri e 6 mesi il progetto Woodvivors conclude il suo viaggio a passo di mulo lungo il Sentiero Italia CAI

 

Ad accoglierlo il 14 novembre, presso il Museo Montagna di Torino, una community di appassionati desiderosa di condividere gli ultimi passi con i protagonisti del cammino, ascoltando testimonianze e impressioni raccolte attraverso la nostra Italia.

 

Sta per concludersi il lungo viaggio di Woodvivors, il progetto di Francesco Lanzino che racconta l’Italia degli antichi mestieri e dei territori extraurbani, scoprendola a passo di mulo.

Supportato dal Club Alpino Italiano e sostenuto da Ferrino, Woodvivors ha viaggiato attraverso lo stivale per sei mesi dall’isola di Pantelleria a Torino, lungo 2500 chilometri di Sentiero Italia CAI.

Tantissimi gli incontri su uno dei più lunghi sentieri al mondo che, come un filo, unisce l’Italia intera attraversando zone di grande valore non solo naturalistico, ma anche storico e culturale.

L’arrivo del team Woodvivors sarà domenica 14 novembre al piazzale del Monte dei Cappuccini, sede del Museo Nazionale della Montagna: un momento di festa aperta a tutti, nonché l’occasione per ascoltare le testimonianze dei protagonisti del viaggio.

 

L’evento – Partecipa all’ultima tappa di Woodvivors

Per chi volesse accompagnare gli ultimi passi di Woodvivors, l’appuntamento è fissato alle 15.30 presso Corso Moncalieri 80/g. Da qui si raggiungerà il piazzale del Monte dei Cappuccini, scenario iconico e suggestivo dove lo sguardo spazia libero dal Monviso al monte Rosa. Un luogo di fascino ed emozione dove Francesco Lanzino, classe 1993 e protagonista del progetto, avrà modo di raccontarsi trasferendo al pubblico una parte del vissuto, di quell’Italia interna dove resistono e vivono tradizioni secolari.

L’appuntamento per la conferenza è alle 18.00, presso la Sala degli Stemmi del Museo Montagna. Oltre a Francesco e ai protagonisti del viaggio interverranno Riccardo Carnovalini, memoria storica e ideatore del Sentiero Italia, Anna Ferrino, CEO Ferrino, Antonio Montani, vicepresidente generale del Club Alpino Italiano e responsabile del progetto Sentiero Italia CAI.

 

“Raccontare la vita rurale nel 2021 è uno dei nostri obiettivi principali” spiega Lanzino. “Si tratta di una vera e propria ricerca antropologica sul campo, il cui scopo è quello di migliorare la fruibilità e la leggibilità culturale delle molte realtà della nostra penisola”. Un’interpretazione critica che partendo dalle nostre radici arriva al presente, che guarda al passato valorizzando le peculiarità di un Paese dove ogni 30 chilometri si incontrano culture, usanze, e spesso addirittura lingue diverse. “Il mulo e le mulattiere sono da sempre una costante dell’Italia rurale da nord a sud. Viaggiare a piedi in compagnia di un mulo – o di due mule e un asino come nel nostro caso – è come costruire un ponte fra passato e presente, ed entrare in sintonia con le diverse peculiari realtà sparse sul territorio italiano, rispettando le loro vite e individuando, di volta in volta, i dettagli e i loro aspetti più intimi”.

 

“L’esperienza di Francesco e degli amici di Woodvivors costituisce un ulteriore tassello nell’ampio progetto del Sentiero Italia CAI con la riscoperta e valorizzazione delle eccellenze e delle antiche tradizioni ancora vive nei territori montani della nostra penisola” afferma il vicepresidente generale del Club Alpino Italiano Antonio Montani. “L’arrivo a Torino non rappresenta pertanto la fine di un viaggio ma vuole essere l’inizio di un racconto di cui il Club Alpino Italiano si fa portavoce, in cui gli uomini e le donne di montagna tornano ad essere protagonisti con il proprio vissuto”.

 

“Quando Francesco mi ha presentato la sua idea, mi sono subito sentita in sintonia con i suoi principi – dichiara Anna Ferrino, CEO -. Da sempre promotore del turismo responsabile, Ferrino sposa sia gli obiettivi di Woodvivors, ovvero la valorizzazione dei territori extraurbani e delle proprie tradizioni, sia il mezzo con cui il team di Francesco ha deciso attraversare il nostro meraviglioso Paese: un viaggio responsabile e sostenibile, alla scoperta dell’antico saper fare.”

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