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RAUL GABRIEL. LA  COMPLESSITA’  DI  UNA  BIOGRAFIA (di Boris Brollo)

LA  COMPLESSITA’  DI  UNA  BIOGRAFIA *

La generazione dei pittori del dopoguerra si abbarbicava alla ricerca di una “cifra” personale a cui legare il proprio destino. Cifra come facilità di riconoscimento. Ad esempio: Modigliani si riconosce per i “colli lunghi”. Oppure Giuseppe Capogrossi con i suoi quadri “dentati” o a forma di pettine. L’ultima generazione a partire dagli anni Ottanta si è svincolata da questa tenaglia e si è mossa su più sentieri. É passata dalla modalità fotografia e Medialismo*, attraverso la performance e l’installazione su fino al frasario para pubblicitario e videografico. In questa Mostra dell’Italo/Argentino: Raul Gabriel siamo di fronte ad un artista che si muove sulla pittura con R.A.G.E., sull’architettura con Silkocoons, e sull’arte “relazionale”, di ultima presa, con la sua mostra alla Fondazione Poliambulanza: Seven Acts of Medicine. Dimostrando così la “complessità” della sua biografia artistica. Una complessità molto presente nella vita di ogni artista che la sviluppi o meno. Uno dei più grandi studiosi della psiche di tutti i tempi: Carl Gustav Jung con il suo Libro Rosso è artefice di una tale complessità. In questo suo diario vi si trovano, scritti in lingue antiche con grafie diverse, e dipinti fatti alla maniera dei pittori miniaturisti. Detto questo veniamo alle pitture “feroci” di Raul Gabriel come le definisce, in una sua presentazione, il critico Flaminio Gualdoni. Ma non vorrei leggerle come pitture normali per cui diviene importante, l’estetica, il colore, la forma cioè le categorie classiche vorrei leggerle in quanto “prodotti” artistici di un momento di trapasso nella vita di questo artista dalla biografia complessa. E quindi inserirlo in quel contesto situazionista* a cui Egli sembra appartenere. Raul Gabriel non dipingeva per necessità interiore, cioè in funzione di una visione del mondo o della società. Questo a mio parere, Egli dipingeva per esaurire una pulsione interiore non finalizzata se non al puro e semplice sfogo psicofisico. Di fatti usa una vernice a nitro, veloce nel rapprendersi e nell’asciugare. Quindi velocità e destino finale del lavoro sono i fondamenti di questa pittura insolente ed efficace. Essa pur sapendo di non poter épater la bourgeoisie tende a dare un pugno nello stomaco alle anime belle che con la pittura, col colore, e con l’estetica,  tendono a consolarsi. Giustamente le trenta pitture qui presenti hanno la stessa misura, lo stesso colore seppur variato una dall’altra, ed infine per titolo la stessa sigla R.A.G.E. nr….. acronimo ancora da decifrare. Insomma un punto di partenza, questa pittura, per una biografia complessa e di sicuro avvenire da quel che oggi, dopo vent’anni, si può leggere di lui.

Boris Brollo

*     Titolo usato occasionalmente per mostre di artisti multidisciplinari.

*     Medialismo, termine coniato dal critico romano Gabriele Perretta, per dire che gli artisti si rifanno ai  

        media televisivi.

*     I Situazionisti fondarono in Francia nel 1957 un movimento politico letterario.Essi pretendevano di

       creare “situazioni” in opposizione alla trionfante “società dello spettacolo”. (Enrico Baj).

SCHEDA BIOGRAFICA

Raul Gabriel, artista italo-argentino, vive e lavora tra Milano, Londra e Roma. Le sue opere sono state esposte in sedi prestigiose, come la Fondazione Mudima, la Quadriennale di Roma, Palazzo Collicola a Spoleto, la basilica di San Lorenzo a Firenze, il Museo “Michetti” di Francavilla al Mare, la Triennale di Milano, la Broadbent Gallery di Londra. All’opera di artista visivo affianca l’ideazione di concept architettonici come Silkocoons, premiato all’Università della Sapienza e mostrato all’Expo universale di Shangai, gli interventi scultorei permanenti in ambiti architettonici di rilievo, il più recente all’interno di un’abbazia cistercense del 1200, e un’intensa attività di conferenziere. Ha un sito dove racconta i suoi progetti e le opere www.raulgabriel.com  Tra i lavori più recenti la mostra “Seven acts of medicine” per la Fondazione Poliambulanza, in occasione di Bergamo e Brescia insieme capitale italiana della cultura 2023. È commentatore ed editorialista del quotidiano «Avvenire».

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