Le persone che scoprono di essere affette da celiachia, e che quindi sono intolleranti al glutine, possono soffrire inizialmente di forte stress, soprattutto quando scoprono di esserlo da adulti quando oramai sono già fortemente abituati agli alimenti contenenti glutine. Abituarsi alla dieta senza glutine non è facile, e soprattutto non è facile riuscire a rispettare la dieta quando si è fuori casa in quanto non sempre ristoranti e locali sono ben forniti e, soprattutto, certificati.
Le cause e i sintomi della celiachia, oggigiorno sono sempre più facili da individuare e sempre più persone scoprono di esserne affette. Per fortuna, però, con l’aumentare dei casi aumentano anche i ristoranti, i bar, le pasticcerie che si mobilitano per ampliare il proprio servizio e soddisfare anche le necessità dei celiaci.
E per quanto riguarda il vino, invece, o gli alcolici in generale? Vi sono delle restrizioni per le persone celiache o possono consumarli senza aver paura di ingerire del glutine? Scopriamolo insieme.
Vini e distillati: con o senza glutine?
I vini, siano essi bianchi, rossi o rosati, così come lo champagne, lo spumante e il prosecco come il prosecco rosè, sono naturalmente privi di glutine e dunque possono rimanere tranquillamente nella dieta di un celiaco.
Occorre fare delle precisazioni, però. Alcuni vini, in particolare quelli rossi, vengono spesso conservati in botti di legno per farli invecchiare. Tuttavia queste botti, che in genere vengono sigillate con sego o cera di paraffina, possono essere sigillate anche con una pasta di frumento che, appunto, contiene glutine. Bisogna sottolineare però che questa tecnica viene utilizzata molto di rado e la pasta viene usata in piccole quantità.
Da tenere in considerazione è anche il fatto che, dopo la fermentazione, il vino viene affinato per rimuovere quelle particelle che possono causarne l’intorbidimento e per farlo vengono utilizzati bentonite, agenti chiarificanti come albume, caseina e gelatina e, in caso di produzione di vino vegano, proteine vegetali come le proteine dei piselli. Solo in casi rari vengono utilizzate anche le proteine di frumento contenenti glutine.
Essendo l’utilizzo di glutine molto raro, possiamo dichiarare che in linea di principio il vino è una bevanda senza glutine e, anche se ne contenesse una piccola percentuale, dobbiamo considerare che la maggior parte dei vini contiene meno di 20 ppm (parti per milione) di glutine, un livello che secondo l’Unione Europea permette al vino di rientrare nella definizione di “senza glutine”.
Per quanto riguarda i distillati, invece, sono quasi sempre concessi. Vi è solo un’unica eccezione che riguarda i distillati aromatizzati che potrebbero essere contaminati per cui, per essere certi che siano effettivamente privi di glutine, dovrebbero recare la dicitura “gluten-free” o il simbolo della spiga sbarrata sull’etichetta.
Anche i distillati del vino o del mosto d’uva, come cognac, brandy e grappa sono completamente sicuri per i celiaci e lo stesso vale anche per la tequila e il rum che vengono distillati l’una dal succo d‘agave e l’altro dalla canna da zucchero.
E per quanto riguarda birre e superalcolici?
Per quanto riguarda le altre bevande alcoliche, invece, quelle sicuramente vietate per i celiaci sono le birre. Le birre, infatti, vengono ottenute mediante la fermentazione di cereali contenenti glutine, in primis il malto d’orzo, e dunque contengono una concentrazione di glutine che supera la soglia massima consentita di 20ppm.
In questo campo, per fortuna, vi sono diversi brand che hanno prodotto e stanno producendo numerose birre senza glutine che possono essere facilmente acquistate in farmacia ma anche in alcuni bar e locali più forniti.
Parlando di superalcolici, invece, in particolare amari e liquori, non è possibile dire con certezza che siano completamente privi di glutine considerando che in commercio ne esiste una varietà così ampia e variegata per cui, a meno che non presentino l’apposita dicitura “gluten-free” in etichetta, la soluzione migliore sarebbe quella di consultare prontuario nazionale degli alimenti senza glutine redatto dall’Associazione Italiana Celiachia (AiC).
I cocktail, invece, rappresentano la categoria di superalcolici maggiormente a rischio di contaminazione da glutine e per questo chi soffre di celiachia dovrebbe privarsene a priori, anche se ve ne sono alcuni potenzialmente sicuri che possono essere considerati come veri e propri cocktail “gluten-free”, come ad esempio il Mojito.
Consigli
Come abbiamo visto, molte bevande alcoliche, il vino in primis, sono considerate “gluten-free” mentre altre dovrebbero essere completamente eliminate dalla dieta di un celiaco.
Il consiglio generale che si può dare ad una persona affetta da celiachia è sempre quello di informarsi sui processi di lavorazione così da avere la certezza che non vi siano rischi di contaminazione e che nel prodotto non vi siano tracce di frumento o simili.
Inoltre la normativa della Comunità Europea n. 41/2009 impone che tutte le informazioni riguardanti gli ingredienti, la presenza di glutine e i processi di lavorazione vadano riportate sull’etichetta del prodotto.
Se il dubbio dovesse persistere, comunque, e non si è certi che la bevanda sia effettivamente priva di glutine, allora è sempre meglio consultare il prontuario nazionale degli alimenti senza glutine.