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FRA NEVINO in mostra a Portogruaro

FRA NEVINO espone da sabato 2 marzo al 16 marzo in tre sedi: via Garibaldi 41 e 51, e Studio Work Borgo San Giovanni 10 a Portogruaro. La mostra è a cura di Marcantonio Bolzicco e Franca Battain

Nevino Stradiotto (Fra Nevino) nasce a San Stino di Livenza (ve), il 17 Aprile del 1911, e trascorre l’infanzia nel paese natale.
Dopo la morte del padre si trasferisce a Venezia, ed è ospite presso parenti, nell’isola della Giudecca. Suona il violino e il mandolino. Si appassiona a vari sport, in particolare, è abile nella tecnica del Fioretto e ottiene vari premi in gare regionali
Consegue il diploma di maturità artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Lavora nel Genio Civile, dove ricopre svariate mansioni. Segue i corsi d’Arte con il maestro Cherubini, a Venezia, e con il professor Masi a Firenze.
Partecipa alla Seconda Guerra Mondiale sul fronte iugoslavo e per le sue abilità di disegnatore e di osservatore è inviato in varie missioni dei servizi militari segreti. Si sposa con Ida Romana Pitton e nasce la figlia Flavia.
Frequenta a San Stino un gruppo culturale nel quale emerge la figura del poeta Romano Pascutto, con il quale ha vincoli di parentela. Conosce Biagio Pancino di cui diviene tutore e sostegno. In questi anni incontra il pittore Juti Ravenna, legato a Stradiotto per lontani vincoli di parentela e per interessi artistici. Nello stesso periodo espone al Circolo Culturale di San Dona di Piave, assieme agli artisti Magnolato e Rorato. Diventa amico del pittore astronomo Virgilio Marcon che lo avvierà agli studi sulla luce.
Stringe amicizia con il pittore Bepi Longo e lavora con lui nello studio di Ca’ Pesaro, a Venezia. Va a Parigi presso Madame Delamar e segue i corsi di figura e composizione all’Accademia di Montmartre. Acquista uno studio in comproprietà, vicino all’atelier del maestro Gino Severini che frequenta con grande ammirazione e devozione. Soggiorna, a periodi, a Parigi fino alla metà degli anni ’70.

Questa breve biografia riassuntiva dimostra poco sull’uomo/artista dal temperamento sociale e comunardo che lo farà mettere prima del nome l’appellativo di “fra”, che è una contrazione di “fratello”. Ma vorrei, qui,  ricordare l’episodio, per me emblematico, della sua amicizia con il pittore, amico di entrambi, Biagio Pancino di vent’anni più giovane del Nevino. Il Biagio Pancino aiutava il papà trattorista nell’aratura delle campagne bonificate fra San Stino e Caorle. In seguito ricorderà questa sua esperienza nelle sue pitture degli anni Sessanta che titolerà Palù (palude). Beh, il Pancino non ancora ventenne fece vedere, su insistenza del Nevino, il suo lavoro artistico che svolgeva sopra una stalla . Il Nevino rimase a tal punto stupito da donargli un primo soggiorno a Parigi e in seguito ad aiutarlo a viverci, tant’è che dal 1952 il Pancino si stabilirà definitivamente a Parigi dove vive ancora ultra novantenne. Fra Nevino di formazione anarchica dai grandi sentimenti sociali vide in questo allievo il dono della pittura, ciò dimostra la sua grande umiltà nel riconoscere negli altri doti e qualità superiori alle sue. E dimostrò grande intelligenza artistica che venne, poi, soddisfatta dai risultati ottenuti nelle gallerie parigine dal Pancino. Il quale appena arrivato divorò i diversi stili per arricchire la sua tavolozza  ed il suo disegno divenendo un abile e apprezzato pittore. Tanto da essere richiesto, alla fine degli anni Cinquanta, dal poeta Romano Pascutto, amico di tutti e due, al fine di illustrare il suo poema che aveva vinto il Premio Città di Cattolica:

Io cammino e canto con loro! San Stino divenne così una enclave d’arte con Pascutto, il poeta, e i pittori Nevino e Pancino. La mostra antologica di Portogruaro rende omaggio a questo artista amante della pittura che ha lottato con le grandi correnti artistiche dell’epoca come il Surrealismo e il “picassismo”. Picasso era il mostro con cui era d’obbligo confrontarsi . E l’eco di questa lotta si trova in diverse sue pittura qui esposte in mostra.

Nota curatoriale di Boris Brollo

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